James Dean: un attore senza maschere

James Dean

Chi è James Dean?

Chi è James Dean? Il più grande divo degli anni Cinquanta? Il mito di una generazione? Oppure un giovane ribelle incompreso come molti altri?

James Dean, a mio parere, è tutto questo e molto di più.

La sua breve ma sorprendente esistenza non può essere ridotta al solo talento attoriale né alla sua immagine iconica fissa ancora adesso nell’immaginario collettivo.

È necessario considerare anche la sua storia personale, dal lutto della madre al senso di disorientamento che la fama provoca in lui. Questo perché egli stesso si appella alle proprie esperienze personali quando interpretata un ruolo, in modo da essere il più credibile possibile.

Vita e morte di James Dean

James Dean, o Jimmy come lo chiamano affettuosamente alcuni, non ha un’infanzia facile. Da bambino subisce la grave perdita della madre, mentre con il padre il rapporto è freddo e distaccato.

Jimmy mostra da subito un carattere irrequieto e scostante, che lo porta ad avere difficoltà nello stringere amicizie stabili. Inoltre, il fatto di avere una figura paterna quasi assente non fa che accrescere il suo sentirsi solo ed incompreso. C’è solo una cosa che rende la vita tormentata del giovane più facile: la recitazione.

Per me la recitazione è il mezzo più logico per rendere manifeste le proprie nevrosi, nel gran bisogno di esprimerci che abbiamo tutti”

(James Dean)

Terminate le superiori, egli inizia gli studi di giurisprudenza, che poi decide di abbandonare per inseguire la carriera di attore, trasferendosi a Los Angeles. Questa sua scelta rende definitiva la rottura con il padre, il quale non approva la scelta del figlio.

Dopo alcuni lavori in televisione e a Broadway, frequenta l’Actors Studio a New York, grazie al quale incontra il noto regista Elia Kazan. Quest’ultimo non ha dubbi sul talento di Jimmy, scegliendolo come attore protagonista del suo prossimo film.

Dean ottiene il primo ruolo da protagonista nella pellicola del regista, La valle dell’Eden (1955), grazie al quale ottiene una candidatura agli Oscar. Dopodiché, viene ingaggiato per una parte nel film di culto Gioventù Bruciata (1955) e quasi subito dopo nel lungometraggio Il Gigante (1956).

La sua vita privata, invece, non va a gonfie vele. La fama travolgente sembra per lui insostenibile, oltre al fatto che la delusione amorosa avuta con l’attrice Anna Maria Pierangeli è un duro colpo. Inizia ad isolarsi, allontanandosi da amici e colleghi. Si dice avesse preso l’abitudine di vagare di notte a bordo della sua Porche, spesso ubriaco, completamente solo e sperduto.

Nelle ultime settimane di riprese de Il Gigante avviene la tragedia. Il 30 settembre 1955, James Dean ha un incidente automobilistico e perde la vita.

James Dean fece solo tre film, ma anche se ne avesse fatto uno solo sarebbe ugualmente il più grande divo degli anni Cinquanta..”

(Andy Wahrol)

James Dean

Stile recitativo di James Dean: tra approvazione e sconcerto

La recitazione di Dean è basata sulla “decostruzione del linguaggio”, cioè sull’impossibilità di manifestare a parole i propri sentimenti. Questo suo modo di esprimersi lo porta spesso a recitare farfugliando frasi spezzate e prive di senso compiuto.

Il volto contorto, lo stile nevrotico, l’obiettivo di non “imitare” ma “diventare” il personaggio, rappresentano le caratteristiche attoriali che più contraddistinguono il giovane.

C’è da dire, però, che non tutti apprezzano il metodo recitativo di Dean. Molti critici e colleghi considerano le sue interpretazioni esagerate e confusionarie, troppo fuori dagli schemi.

Coloro che apprezzano, invece, l’attore vedono nel suo stile recitativo un incontro tra tecnica ed istinto, attraverso cui il giovane riesce a rappresentare in maniera efficace il suo mondo interiore e quello della sua generazione.

La scoperta di un talento: La valle dell’Eden

Il film La valle dell’Eden rappresenta il primo film di successo dell’attore, permettendogli di raggiungere la fama in pochissimo tempo.

L’atteggiamento ribelle di Dean è sollecitato anche fuori dalle riprese: per esempio, Kazan fa in modo di generare, tra Jimmy e l’attore che interpreta suo padre, un rapporto di conflitto analogo a quello che appare sullo schermo.

Nella scena in cui il padre rifiuta il regalo del figlio, Dean dà prova della sua notevole capacità di improvvisazione. Egli in base al copione avrebbe dovuto andarsene via furioso davanti al rifiuto del padre, invece lo abbraccia piangendo, lasciando stupefatto sia l’attore che interpreta il padre sia Kazan, entrambi ignari dell’iniziativa del giovane attore. Si tratta di una reazione naturale ed intensa, che non è sbagliato pensare provenga dalla storia personale dell’attore.

Scena film “La Valle dell’Eden”

Lo specchio di una generazione: Gioventù Bruciata

In un contesto storico dominato dalla rivolta e dalla frustrazione giovanile, la Hollywood degli anni Cinquanta decide di aprirsi ad una nuova realtà rappresentando la rivolta degli adolescenti nei confronti di un mondo adulto per cui si prova solo sfiducia.

È in questo clima che James Dean viene ingaggiato dalla Warner per il ruolo da protagonista in Gioventù bruciata, la pellicola più nota della sua filmografia.

Jimmy nel film rappresenta il ritratto del tipico adolescente americano degli anni Cinquanta. Egli indossa blue jeans e maglietta, rifiuta categoricamente la divisa dell’adulto in giacca e cravatta e alterna atteggiamenti di spavalderia e goffaggine, dando così vita ad un’immagine contraddittoria ma anche sincera della gioventù dell’epoca.

Il personaggio di Dean si trova in un contesto familiare problematico, nel quale la madre è troppo apprensiva mentre il padre è una figura debole e remissiva. Oppresso da questo ambiente, egli passa la maggior parte del tempo in compagnia dei suoi coetanei, partecipa a gare di corsa tra macchine e si scontra con bande rivali.

Il film mostra in maniera diretta la frustrazione della generazione giovanile, e lo fa attraverso la ribellione nei confronti della famiglia e delle Istituzioni.

Un ruolo complesso: Il Gigante

Nel suo ultimo film, James Dean rappresenta una figura quasi negativa, una sorta di antagonista, che però è difficile da condannare e per cui ci si trova a provare nei suoi confronti quasi compassione.

Jimmy impersona un povero bracciante al servizio di un ricco proprietario terriero, che poi si arricchisce scoprendo il petrolio nel suo terreno. Il denaro, tuttavia, non gli fa ottenere né la felicità, né l’amore dalla donna che desidera. Anzi, lo conduce in un vortice di solitudine ed autodistruzione.

Per la prima volta, in questo film, Dean si trova ad interpretare un personaggio lontano da quello dell’adolescente insicuro e ribelle, recitando la parte di un milionario rancoroso ed infelice.

Anche se appare poco nella seconda parte del film, Jimmy riesce con grande maestria a misurarsi con due grandi divi, Elizabeth Taylor e Rock Hudson, e a dare prova delle sue notevoli capacità recitative.

Scena film “Il Gigante”

Conclusione

Diciotto mesi ad Hollywood. Tre film di successo. Due nomination agli Oscar. In così poco tempo, James Dean riesce a rivoluzionare i canoni recitativi della sua epoca affermandosi come divo indiscusso degli anni Cinquanta.

Oltre all’essere un’icona ed un mito, Jimmy nei suoi film ha portato in scena la sua umanità piena di fragilità ed insicurezze, rappresentando i giovani del suo tempo e, in questo modo, rendendosi “immortale” nell’esternare il tormento delle nuove generazioni del futuro, noi compresi.

La distinzione tra attore e personaggio svanisce, realtà e finzione si fondono. James Dean quando recita unisce le emozioni del personaggio alle sue, dando vita ad una performance senza filtri né barriere.

Camilla Miolato per Questione Civile

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