Jannik Sinner, la nuova certezza del tennis azzurro

Jannik Sinner

Jannik Sinner e il suo impatto sul circuito ATP

Nel maggio 2019, durante il Master 1000 di Roma, il nome di Jannik Sinner iniziò a circolare con ampia credibilità tra gli appassionati di tennis. Gli addetti ai lavori non si stupirono, perché conoscevano già le sue potenzialità ed erano convinti che il ragazzo avrebbe avuto un futuro roseo. Da minorenne, infatti, ha superato con successo il primo turno di questi Internazionali d’Italia, venendo successivamente eliminato dall’astro nascente Tsitsipas, più grande e più maturo.

Le sue origini

Come il suo nome lascia intendere, Jannik Sinner proviene dalla parte più a nord nella nostra variegata, e per questo meravigliosa, Italia. È nato a San Candido, in provincia di Bolzano, il 16 agosto 2001.

La sua famiglia è di madrelingua tedesca e gestisce un rifugio nella Val Fiscalina, zona delle dolomiti con grande flusso turistico. La famiglia ha lasciato a Jannik valori molto importanti che lo contraddistinguono tutt’ora nella sua professione. Sinner è cresciuto praticando davvero tanto sport. Ha iniziato, come da tradizione in quelle zone, con lo sci, ottenendo risultati molto convincenti.

Come racconta Jannik stesso nell’intervista di Sky Sport a lui dedicata, dopo essersi appassionato al tennis, quando era più grandicello decise di concentrarsi su questa disciplina e di mettere in secondo piano lo sci. Mostra, infatti, di aver capito fin da subito che in una partita di tennis si può sbagliare, anzi, è impossibile non sbagliare mai, ma si può rimediare immediatamente al proprio errore.

In una gara sciistica, invece, un minimo errore compromette l’intera prestazione, scivolando da un momento all’altro, anche al ventesimo posto. Ed arrivare ventesimo a Jannik non andava bene. Queste parole esprimono tutta la sua personalità, caratterizzata da un’estrema competitività e da una limpida consapevolezza dei propri mezzi. Ma non c’è stata mai occasione di intravedere arroganza nelle sue parole o nelle sue azioni.

Jannik è stato sempre determinato a realizzare il suo sogno, e non ha avuto esitazione da ragazzino a maturare in fretta e lasciare casa per spostarsi a Bordighera, in Liguria, nella prestigiosa Academy di Riccardo Piatti, tutt’ora suo coach.

Il 2019 di Jannik Sinner

Il 2019 di Sinner continuò in sordina, partecipando a tanti tornei, tra i quali ci sono le prime apparizioni nei grandi slam. In questo periodo non ci sono stati risultati eclatanti, ma il giovane ha ottenuto una vittoria importantissima, nel circuito Challenger, a Lexington, il suo secondo titolo, oltre ad aver riempito il proprio bagaglio di tante prime volte e tanta esperienza, anche su una superficie per lui poco conosciuta come l’erba.

Il 28 ottobre 2019 è diventato il più giovane tennista italiano di sempre ad entrare nella top 100 della classifica mondiale ATP. Ottenne, così, una wild card per partecipare alle Next Gen ATP Finals di Milano, l’omologo torneo Under 21 delle ATP Finals. Sinner partiva sfavorito, come ultima e ottava testa di serie in un torneo di star più grandi e più affermate di lui. Ma Jannik sorprese tutti con gioco solido e brillante, portando a casa un inaspettato e prestigioso titolo, in una finale mozzafiato contro il favorito De Minaur per tre set a zero.

Ma i successi non si fermarono qui. Terminò la stagione, infatti, con la vittoria nel torneo Challenger di casa, ad Ortisei, coronando un magnifico inizio di carriera. I suoi colleghi del circuito lo elessero anche tennista rivelazione dell’anno con il premio “Newcomer of the Year”.

Il 2020 di Jannik Sinner

Dopo aver attirato tanto interesse mediatico ed aver acceso molte speranze nei tifosi azzurri, il 2020 iniziò con delle sconfitte e delle prestazioni sbiadite. L’eliminazione in un secondo turno agevole agli Australian Open ha causato le prime perplessità e le prime, affrettatissime, critiche.

Per un ragazzo, nello sport ad alto livello, gestire questi momenti può essere la cosa più difficile. Eppure, l’altoatesino ha dimostrato di essere consapevole della pressione che aleggia su di lui, di poterla sopportare e di essere focalizzato solo sul campo.

Alla ripresa della stagione dopo la sospensione causata dalla pandemia di Covid-19, uscì al primo turno nello slam americano in favore di Khachanov. In questa partita, però, Sinner ha tenuto un ritmo altissimo ed efficace, portandosi in vantaggio per due set a zero. Crampi e problemi fisici hanno compromesso la sua prestazione nei set successivi, ma nel quinto set il match è stato combattuto fino alla fine, lasciando quell’amaro in bocca di una sconfitta immeritata.

Successivamente, in questa stagione anomala, al Master 1000 di Roma Jannik Sinner prese la sua rivincita su Tsitsipas, approdando agli ottavi. In questo turno, peccando un po’ di immaturità tennistica, si arrese ad un modesto Dimitrov.

Parigi e Sofia

Le ottime prestazioni, però, sono arrivate nella sua prima partecipazione al Roland Garros. Dopo aver superato agilmente Zverev agli ottavi, si arrese solo al padrone di casa Nadal, il re indiscusso della terra rossa, non senza qualche rammarico.

Abituato ormai a terminare le stagioni con dei titoli, il 14 novembre 2020 ha ottenuto il suo primo titolo ATP nel torneo 250 di Sofia. È stata una vittoria ampiamente meritata dove ha incontrato avversari alla sua portata, ma ha evitato tutte le possibili insidie giocando un tennis sempre attento e centrato.

Per i giocatori come lui questi risultati sembrano scontati e quasi dovuti, ma raggiungerli a 19 anni non è assolutamente scontato e da sottovalutare. Sinner ha chiuso così la stagione alla straordinaria posizione 37 della classifica mondiale ATP.

Miami 2021

E sulla stessa esaltante scia è cominciato il 2021 di Jannik Sinner, con la conquista del suo secondo titolo ATP nel torneo 250 di Melbourne e buone prestazioni nei tornei successivi.

Dopo aver messo tante partite nelle gambe e raccolto dei titoli, la sua crescita continua e costante è pienamente emersa nel Master 1000 di Miami. Dopo aver superato un primo turno molto agevole contro Gaston, si ritrova a sfidare Karen Khachanov. Questo è un match chiave, in cui l’altoatesino è in difficoltà fisica, mentre il suo avversario appare molto più lucido e vince il primo set.

La più grande qualità di Sinner, però, è la forza mentale di non mollare mai e di credere sempre nella vittoria, di mettere da parte gli errori e ricominciare da capo. Proprio questa convinzione lo ha portato a non arretrare di un centimetro e a riuscire a rimontare un avversario più in forma.

Tie-break del secondo set del secondo turno contro Khachanov

Il punto decisivo è stato un prodigioso recupero su una palla corta del tennista russo, chiuso con un meraviglioso colpo incrociato sulla riga. Questo punto ha tolto sicurezze a Khachanov e ha indirizzato il match verso il break e la vittoria di Sinner nel terzo set.

In questo torneo ha fatto la differenza la freddezza nei punti decisivi. Questa è una dote rara che hanno solo i più grandi.

Le differenti prove superate a Miami da Jannik Sinner

L’incontro, valido per i quarti di finale, con il kazako Bublik, l’incarnazione del detto genio e sregolatezza è stato spettacolare. L’avversario ha variato il gioco in continuazione, non permettendo a Sinner di prendere continuità e giocare sulla forza dei propri colpi, mettendolo in seria difficoltà. Ma anche qui gli errori gratuiti del kazako e la concentrazione del tennista italiano hanno portato alla vittoria per due set a zero.

La semifinale ha visto Sinner andare sotto, costretto a prendersi tanti rischi per uscire dalla melina degli scambi prolungati dell’avversario Bautista Agut. Eppure, anche qui il gioco aggressivo ed offensivo dell’altoatesino ha avuto la meglio in rimonta, chiudendo il game decisivo di risposta con quattro vincenti.

In finale, Jannik per la prima volta inizia titubante e non riesce a tirare fuori la forza mentale necessaria per una rimonta completa sul solidissimo Hubert Hurkacz, suo grande amico nel circuito.

Le caratteristiche del gioco di Jannik Sinner

Jannik Sinner ha ormai polverizzato quasi tutti i record di precocità del tennis italiano. Il gioco dell’altoatesino ha un’identità ben chiara. Il gioco da fondo campo e la ricerca del vincente sono le sue armi principali, con colpi sempre più devastanti, potenti ed efficaci.

Il suo colpo migliore è nel rovescio bimane, la quale preparazione gli permette di anticipare l’impatto con la palla e creare traiettorie basse e potenti, che spesso chiude incrociando. Il dritto per Sinner è un colpo meno naturale del rovescio, ma sul quale è cresciuto tantissimo ed ormai è altrettanto efficace.

Il livello del suo tennis è già altissimo, ma, nonostante questo, sembrano veramente ampi i margini di miglioramento. Spesso, infatti, l’altoatesino ha difficoltà al servizio, che raramente riesce ad essere veramente incisivo. Inoltre, e questo è normale per la sua età e la sua esperienza, il suo gioco contro avversari di alto livello non offre molte varietà di gioco, con poco utilizzo del back e un po’ di titubanza nel gioco a rete, proponendo rarissimi dropshot. A livello fisico ed atletico sembra essere a buon punto, mettendo in campo una grande velocità e agilità. Ma lui stesso ha dichiarato di poter e voler migliorare molto su questo aspetto.

Jannik Sinner è il giocatore che il tennis italiano aspettava da tempo. Saranno inevitabili dei futuri passaggi a vuoto e periodi senza vittorie, ma il quasi ventenne deve completare il suo processo di crescita senza posizionare paletti nella sua strada. Noi saremo pronti a festeggiare tutto quello che verrà.

Giuseppe Russo per Questione Civile

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