Internet e la sua influenza nella società moderna

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Il ruolo che ha giocato e gioca tutt’ora internet nelle relazioni sociali, sia reali che non

Nel 1969 quattro università Americane stabiliscono il primo collegamento “in rete”: l’Università della California di Los Angeles, l’SRI di Stanford, l’Università della California di Santa Barbara, e l’Università dello Utah. Sarà la nascita di internet, un mondo che ha cambiato le vite di tutto il mondo. In questo articolo in particolare si cercherà di osservare il come, soprattutto, abbia cambiato la metodologia di socializzare e la società.

La storia della nascita di ARPANET

Le origini di internet risalgono ai primi anni ’60 ad opera degli Stati Uniti; l’obbiettivo era quello di costruire una rete di controspionaggio interconnessa e che permettesse una comunicazione rapida ed immediata delle informazioni. Tuttavia si comprese subito il potenziale di tale rete a livello civile.

Joseph Licklider e Welden E. Clark teorizzarono l’impatto e l’efficacia che avrebbe avuto nel mondo la possibilità di permettere alle persone comuni di poter comunicare in maniera diretta e rapida. Nella loro pubblicazione “On-line man computer communication” [1962] lo psicologo ed informatico Licklider nomina questa rete “Intergalactic Computer Network”.

Soltanto un anno dopo queste dichiarazioni si assiste alla nascita di ciò che potremmo definire il progenitore di Internet, ovvero il progetto ARPANET. L’idea di fondo era estremamente semplice, ma complessa allo stesso tempo: poter trasferire dati da un punto ad un altro utilizzando un software virtuale. Fu la BBN (Bolt, Beranek and Newman) un’azienda impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie ad accettare questo progetto. Il tutto fu finanziato dalla DARPA, l’agenzia americana per la difesa, e nel 1969 si assiste al collegamento delle quattro università coinvolte nel progetto: l’Università della California di Los Angeles, l’SRI di Stanford, l’Università della California di Santa Barbara, e l’Università dello Utah. Si assiste anche al primo trasferimento, seppur limitato, di file via “web”.

Da ARPANET all’internet 1.0

Nell’arco dei successivi vent’anni il progetto ARPANET continuò ad espandersi anche oltre oceano, giungendo anche in Italia. In particolare il 30 aprile del 1986 presso il Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico dell’Università di Pisa, avviene il contatto con ARPANET. La diffusione avviene in maniera sempre più rapida e globale, ma è nel 1991 al CERN di Ginevra che l’informatico Tim Berners-Lee definì il protocollo http dalla quale in pochi anni nascerà il World Wilde Web (www).

Indubbiamente l’avvento di internet nelle case delle persone portò nel tempo cambiamenti sempre più radicali ed evidenti. Il Professor Domenico Secondulfo, docente di sociologia dell’Università degli studi di Verona, affermava che l’avvento di Internet ha modificato innanzitutto il nostro modo di comunicare. Basti pensare alle mail o allo scambio immediato di file ed informazioni, in breve tempo il nostro modo di socializzare ha subito un mutamento sempre più evidente. Se citiamo all’interno di questo mutamento anche i cellulari e la loro sempre più immancabile presenza, ecco che ci avviciniamo a ciò che ha portato la sociologia a rivedere numerosi canoni di studio ed analisi.

“È interessante pensare che mentre l’interazione verbale è scarsamente riflessiva perché veloce ed immediata, quando scrivo ho invece una fase di riflessività molto più forte. La prima persona con cui dialogo è me stesso e quindi il meccanismo dell’sms e dell’email creano un tipo di relazione comunicativa maggiormente riflessiva dando all’altro una sorta di sintesi di un processo personale che mi ha coinvolto.” [Domenico S.https://www.univrmagazine.it/2009/11/16/internet-e-sociologia/]

Internet 2.0 e la sociologia dei media

Con il continuo avanzare delle tecnologie di comunicazione via digitale, aumentarono in maniera quasi proporzionale gli studi legati ad esse. Dall’economia all’ingegneria, sino alla comunicazione e alla sociologia; in particolare quest’ultme due branche della conoscenza hanno dovuto adattarsi al mutamento. Come scrive Davide Bennato, i media ed internet hanno subito numerosi mutamenti come i servizi e le offerte da sottoscrivere, oppure la nascita di startup e contenuti digitali [Sociologia dei media digitali. 2011]. Tuttavia come egli stesso afferma, non bisogna cadere nell’esaltazione di questi mutamenti, come non bisogna denigrarli come processi marginali e di poco conto.

Numerose ricerche sociali si direzionano attualmente sullo studio dei social media, come Facebook, Instagram e altri. Questo perché essi rappresentano fonti di interazione sociale mai viste prima, o meglio delle interazioni che uniscono il virtuale, un tempo rappresentato da lettere o email, alla quasi istantaneità del discorso parlato. Questa osservazione viene riportata da Marco Gui nel suo libro intitolato “A dieta di media”. Nel libro viene anche evidenziato il fattore di come vi sia un forte accostamento tra le malattie legate all’abuso di cibo e quelle derivate dall’abuso dei media digitali.

Internet: Opportunità o sciagura?

Vi sono quindi numerosi aspetti da tenere in considerazione quando si parla dell’influenza che ha avuto, e ha, internet nelle vite delle persone. Esistono molte ricerche, ad esempio, che dimostrano come le nuove generazioni siano molto più propense ad apprendere tramite i nuovi media; di come i loro punteggi scolastici migliorino proprio grazie all’utilizzo dei software. Come vi sono ulteriori ricerche che dimostrano come l’utilizzo continuo di abilità multitasking, portino ad una incapacità di focalizzarsi in singoli obbiettivi.

Questo porta sicuramente a comprendere come la situazione sia molto più complessa di quel che si pensi. Basti pensare al radicale mutamento educativo subito dalla scuola nel 2020 dove, a causa del Sars COV-19, si è vista la nascita repentina della DAD (didattica a distanza). Internet è passato dall’essere catalogo di informazioni a cui gli studenti potevano attingere, ad assumere il ruolo di strumento di formazione degli studenti stessi. Infine, non bisogna dimenticare come, sempre il mondo del web, rappresenti un punto di “incontro” tra le persone di tutte le età.

Dell’efficacia della formazione in DAD, o delle durabilità e stabilità delle relazioni sociali nate via web non vi sono risposte certe. Tuttavia numerosi sociologi e studiosi del settore operano continuamente alla ricerca di possibili risposte a questi dubbi.

Mauro Costa per Questione Civile

Bibliografia/Sitografia

  • Joseph Licklider e Welden E. Clark, On-line man computer communication [1962]
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Internet
  • https://www.univrmagazine.it/2009/11/16/internet-e-sociologia/
  • Davide Bennato, Sociologia dei media digitali. Relazioni sociali e processi comunicativi del web partecipativo, 2011
  • Marco Gui, A dieta di media: comunicazione e qualità della vita, 2014
  • Fairle,Beltran e Das 2009, Home Computers and Educational Outcomes, 2009

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