Lucrezia Borgia, la it girl del Cinquecento italiano

Lucrezia

Vita, segreti e bugie di Lucrezia Borgia, una delle donne più famose del XVI secolo

In questo articolo si delineeranno la vita e la figura di Lucrezia Borgia, una donna sopra le righe, protagonista delle diverse leggende che hanno sempre oscurato il nome della famiglia Borgia. Una donna eccezionale, figlia di un papa, moglie di un duca e signora per suo diritto, la sua figura trova posto di diritto tra quelle delle grandi donne del Medioevo.

“Grandi donne nel Medioevo”

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Questo è il secondo numero della Rubrica di Area dal titolo “Grandi donne nel Medioevo?”, appartenente all’Area di Storia Antica e Medievale

Perché Lucrezia Borgia può essere definita una it girl?

It girl è un termine divenuto popolare in Italia a seguito dell’uscita, nei primi anni 2000, della serie tv marcata CW dal titolo “Gossip Girl”. Nella serie, il termine indicava la ragazza più popolare tra i giovani protagonisti, la cui vita era ammirata e desiderata e della quale tutti parlavano. A ricoprire il ruolo di it girl nella serie è soprattutto il personaggio di Serena Van Der Woodsen.

Bella, ricca e dalla potente famiglia, il personaggio di Serena si presta ad un paragone con la vita reale e con la figura di Lucrezia. Figlia del papa, moglie e sorella di alcuni degli uomini italiani più potenti del tardo Rinascimento, amata e odiata dai suoi contemporanei, Lucrezia attraversa, nella sua comunque breve vita, alcuni degli anni più difficili per la storia della penisola italiana. Nonostante e forse proprio a causa di questa congiunzione storica, la Borgia lasciò la sua traccia indelebile nella storia. Un’analisi della sua incredibile vita e delle bugie che si raccontarono, e si raccontano, sul suo conto, permette di comprendere il motivo.

La gioventù romana di Lucrezia e la sua famiglia

Lucrezia Borgia nacque a Subiaco, un piccolo borgo nella campagna romana, il 18 aprile 1480. Figlia di una nobildonna romana, Vannozza dei Cattanei, e dell’allora cardinale Rodrigo de Boria y Borja, conosciuto in Italia con il nome di Rodrigo Borgia. Lucrezia è la figlia terzogenita, nonché l’unica figlia femmina, della coppia. La sua nascita era infatti stata preceduta da quella dei fratelli maggiori, Cesare e Juan, e sarà seguita, dopo diversi anni, dalla nascita del minore dei Borgia, Goffredo.

La piccola Lucrezia trascorse la prima infanzia presso una villa romana, dove la madre Vannozza viveva con il terzo marito, il letterato Carlo Canale. Fu proprio dal marito della madre e dai suoi amici letterati che Lucrezia ricevette una prima educazione letteraria. È probabile che tra i suoi maestri si possa enumerare, tra gli altri, il celebre poeta fiorentino Poliziano.

L’educazione di Lucrezia

Una volta cresciuta, il padre affidò Lucrezia ad una cugina, la nobildonna Adriana de Mila, vedova Orsini, affinché potesse completare la sua educazione. Presso la cugina, infatti, Lucrezia ricevette l’educazione classica delle giovane donne nobili dell’epoca, con un vantaggio. Come tutti nella sua famiglia, Lucrezia era bilingue. Infatti, parlava e scriveva fluentemente sia in italiano, la lingua della madre, che in castigliano, la lingua del padre, in tenera età. Ricevette un’istruzione nelle materie umanistiche, come il greco e il latino, nella musica, nel canto, nella danza e nel ricamo, attributi indispensabili di ogni signora dell’alta società rinascimentale. Completò la sua educazione nel convento di San Sisto sulla via Appia, dove si rifugiò diverse volte nel corso della sua adolescenza.

Già durante la sua tarda infanzia, il padre strinse per Lucrezia due diversi accordi matrimoniali. Il primo con un nobile valenciano, quando la figlia aveva solo 11 anni, e il secondo con un nobile napoletano. Il secondo accordo fu preferito al primo probabilmente nell’ottica della riconciliazione di papa Innocenzo VIII, del quale Rodrigo era vicecancelliere, con Ferrante d’Aragona.

La sua vita cambiò però drasticamente nel 1492, a seguito dell’elezione a papa di suo padre con il nome di Alessandro VI. Lucrezia, come d’altro canto i suoi fratelli, non era più l’oscura figlia illegittima di un cardinale straniero, ma la figlia del papa di Roma.

La salita al trono papale di Alessandro VI e il primo matrimonio di Lucrezia

Giunto al soglio pontificio grazie al sostegno del potente cardinale Ascanio Sforza, fratello del reggente di Milano Ludovico il Moro, Rodrigo Borgia, ora papa Alessandro VI, aveva bisogno di premiare gli Sforza per il loro supporto e garantire una duratura alleanza. A questo scopo furono cancellati, non senza opposizione della parte avversa, i precedenti accordi matrimoniali presi e ne fu steso uno nuovo. Lucrezia avrebbe dovuto sposare Giovanni Sforza, signore di Pesaro, cugino degli Sforza di Milano. 

Il matrimonio si celebrò, nei palazzi del Vaticano e alla presenza del pontefice, nel giugno 1493, quando Lucrezia aveva solo 13 anni. Per questo motivo, il matrimonio non venne consumato e Giovanni tornò nell’estate stessa a Pesaro, senza la moglie, che lo raggiunse solo un anno dopo.

La fine del primo matrimonio

Il 1494 però fu un anno di rivolgimenti, che coinvolsero anche il matrimonio tra Lucrezia e Giovanni. Gli Sforza, infatti, e Ludovico il Moro in particolare, si erano dichiarati sostenitori della discesa di Carlo VIII alla conquista del regno di Napoli, che il re francese reclamava per diritto dinastico. Il papa, invece, temendo l’arrivo del Re Cristianissimo, aveva stretto una nuova alleanza matrimoniale con il nuovo re di Napoli, Alfonso II, figlio del terribile Ferrante. In quello stesso anno fu, infatti, celebrato il matrimonio tra il giovane Goffredo Borgia e la principessa Sancia d’Aragona, figlia naturale di Alfonso stesso. A Giovanni, dopo aver giurato fedeltà al pontefice, fu concesso di continuare a risiedere a Pesaro con Lucrezia dopo un soggiorno romano, anche se la moglie fu accompagnata da Adriane de Mila e Giulia Farnese, la nuova amante del papa.

Il primo matrimonio, apertosi nel sospetto dei tradimenti reciproci del papa e degli Sforza, non durò: a causa delle sue continue simpatie filofrancesi, Giovanni si vide costretto a fuggire da Roma. I Borgia, secondo quanto riportato dai cronisti pesaresi, avevano preparato una congiura per ucciderlo, rivelata dalla stessa moglie. Lo Sforza fu obbligato a sciogliere il matrimonio, con come giustificazione la sua incapacità a consumare l’unione coniugale, un’onta che Giovanni non avrebbe perdonato a suo suocero e ai suoi generi.

Il ritiro a San Sisto di Lucrezia e il matrimonio con Alfonso d’Aragona

Il 1497 non fu però caratterizzato solo dal divorzio tra Lucrezia e Giovanni, ma anche da diversi avvenimenti che sancirono la leggenda nera della famiglia Borgia e di Lucrezia stessa. La giovane Borgia trascorse però l’anno e l’interezza delle procedure di divorzio presso il convento di San Sisto, dove aveva trascorso l’ultima parte dell’infanzia.

Abbandonata l’alleanza sforzesca e assicurato l’annullamento, Alessandro VI strinse nuovi accordi matrimoniali per la figlia, che sancivano lo schieramento filo aragonese del pontefice. Nel 1498, infatti, Lucrezia sposò Alfonso d’Aragona, duca di Bisceglie e figlio illegittimo del nuovo re di Napoli Federico I. Se del precedente matrimonio, le cronache non raccontano nulla dello stato d’animo della sposa, in questo caso sappiamo che i due novelli sposi sembravano uniti da un profondo affetto.

L’assassinio di Alfonso

Il matrimonio fu però funestato dall’ingerenza del potente e ormai unico fratello maggiore di Lucrezia, Cesare, che alle mire del padre, aveva opposto una più utile alleanza francese. Alfonso, temendo ripercussioni da parte dei parenti della moglie, fuggì da Roma, lasciando una Lucrezia disperata al sesto mese di gravidanza. Fu però in questo frangente che Lucrezia potè sperimentare per la prima volta il governo in prima persona: il padre, infatti, di cui Lucrezia era la prediletta, le donò in signoria le città di Foligno e Spoleto, oltre che i territori sottratti ai Caetani.

Una così chiara dichiarazione di favore da parte del papa convinse Alfonso a tornare dalla moglie a Roma, oltre che la nascita del bambino, che i novelli genitori chiamarono Rodrigo in onore del papa. Il ritorno a Roma si rivelò la causa della morte di Alfonso, che fu infatti prima picchiato e poi ucciso dai sicari di Cesare. Lucrezia con il figlio fuggì da Roma, dal padre e dal fratello e si recò a Nepi.

L’ultimo matrimonio di Lucrezia: Alfonso d’Este

Dopo diverse proposte ricevute dal padre, Lucrezia scelse di sposare Alfonso d’Este, futuro duca di Ferrara. A Ferrara Lucrezia fu preservata dalla caduta della sua famiglia, in seguito alla morte del papa e del fratello Cesare. Da Alfonso ebbe sette figli, tra cui Ercole, futuro duca, e il futuro cardinale Ippolito.

Inoltre, a causa delle continue campagne in cui era coinvolto il marito, Lucrezia rimase spesso come reggente del ducato in sua vece, occupandosi anche delle mansioni che il marito le aveva affidato alla sua nomina ducale nel 1505, che, secondo le fonti, la nuova duchessa svolse con ingegno e grazia.

A Ferrara strinse amicizia e fu patrona di diversi umanisti, a partire da Ludovico Ariosto, che ne aveva salutato l’arrivo a Ferrara e che la ricordò in due luoghi della sua opera magna, l’Orlando Furioso. La più celebre relazione che Lucrezia ebbe a Ferrara fu però quella con il celebre umanista Pietro Bembo.

Lucrezia morì a causa di un’infezione da lei contratta durante la nascita della sua ultima figlia, Isabella Maria. Alla sua morte, il ritratto che rimase della sua figura a Ferrara, quello della duchessa piena di ingegno e grazia, devota e abile nel governo della città, strideva con i ricordi della sua gioventù romana, accrescendo il mistero e il fascino della sua figura.

Una vita scandalosa: verità o bugie?

Pettegolezzi, illazioni e vero e proprio gossip si scatenarono sulla figura di Lucrezia ancora quando era in vita, per essere ripresi più volte lungo la storia, fino ai nostri giorni. Gli storici indagarono a lungo su quanto ci fosse di vero in ciò che si diceva sulla figlia del papa. Certo è che Giovanni Sforza diffuse le prime e più gravi accuse, per vendicarsi dell’umiliazione ricevuta con l’annullamento. Giovanni accusò Lucrezia di incesto, consumato con il padre e soprattutto con il fratello Cesare.

Le voci sulle avventure amorose di Lucrezia si diffusero soprattutto in seguito al suo ritiro nel 1497 e alle varie morti violente legate alla famiglia Borgia, oltre che alla nascita di Giovanni Borgia, l’Infante Romano. In breve tempo, infatti, furono trovati morti nel Tevere il fratello maggiore Juan, il segretario di suo padre, Pedro Calderon e una delle serve di Lucrezia. Tutte queste morti, e in particolare le ultime due, sarebbero state causate, secondo i maligni, dal tentativo di Rodrigo e Cesare di nascondere al mondo la nascita di Giovanni Borgia. Sicuramente membro della famiglia, secondo la leggenda nera sarebbe stato figlio di Lucrezia e Pedro, nonostante fu poi legittimato con due bolle papali prima in quanto figlio di Cesare e poi del pontefice stesso.

A Ferrara, Lucrezia strinse due relazioni particolarmente significative: quella con Pietro Bembo e quella con il cognato Francesco Gonzaga. Con il celebre umanista, Lucrezia strinse amicizia a Ferrara, in un momento di grave lutto per lei. Infatti, nel giro di pochi mesi morirono la prima figlia avuta con Alfonso, il padre e il fratello. I due intrattennero poi un lungo rapporto epistolare e una affettuosa relazione platonica, culminata con la dedica alla duchessa dell’opera più celebre del Bembo, Gli Asolani.

Conclusione

La relazione con Francesco fu più appassionata e più breve: dopo due soggiorni a Mantova presso di lui, infatti, Lucrezia e il marchese si allontanarono, tanto che la relazione non destò particolari sospetti o problemi neanche ai rispettivi coniugi.

La fama che dunque caratterizzò Lucrezia come una strega, un’incestuosa e un’avvelenatrice, sembra per lo più dovuta all’odio che proveniva da diverse fonti nei confronti della sua famiglia, più che da effettive colpe della donna. Lucrezia Borgia trascorse la sua non semplice esistenza oggetto delle mire dei parenti, del padre, del fratello e dei mariti, ma riuscendo a trovare una sua dimensione e smarcarsi da queste pesanti ingerenze.

Martina Parini per Questione Civile.

Bibliografia

S. Borsari, d’Aragona Sancia in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 3 online, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1961.

F. Gilbert, Borgia Cesare in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 12 online, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1971.

G. B. Piccotti, Alessandro VI, papa,  in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 2, online, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 1960.

R. Tamallio, Borgia Lucrezia, duchessa di Ferrara in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 66, online, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, 2006.

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