La nuova legislatura ha inizio: cosa è successo oggi

Ignazio la Russa eletto Presidente del Senato

Le aule di Camera e Senato si sono riunite oggi nelle prime sedute della nuova legislatura. Si sono ufficialmente insediati i parlamentari eletti il 25 settembre per stabilire primariamente chi dovrà guidare i due rami del Parlamento.

Dei 200 Senatori totali, questa mattina se ne sono presentati in aula 187, di cui 186 aventi diritto di voto. La maggioranza richiesta per eleggere il Presidente del Senato era di 104 voti. La nuova legislatura al Senato è stata aperta dalla Senatrice a vita Liliana Segre, deportata nei campi di concentramento nazisti e nota per il suo impegno contro l’antisemitismo e le discriminazioni. Segre è il membro più anziano dell’aula, e perciò è spettato a lei il compito di presiedere la seduta:

Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica.

Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perchè, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato!

La Russa “Presidente di tutti”? È scontro sui 116 voti

Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia è stato eletto Presidente del Senato al primo scrutinio, ma con modalità che non si aspettava nessuno: molti senatori di Forza Italia, infatti, non hanno partecipato alla votazione. Sembrerebbe, dunque, che parte dei voti necessari per eleggere La Russa siano arrivati dai partiti dell’opposizione. È caccia ai franchi tiratori.

La coalizione di centrodestra mostrerebbe segni di cedimento già al primo giorno della nuova legislatura. Sul perché una parte significativa dell’opposizione abbia deciso di votare con la maggioranza per ora è piuttosto difficile da comprendere con certezza.

Guardando ai numeri, i partiti della maggioranza di centrodestra potevano contare su meno di 100 voti, perché non ha partecipato al voto la maggior parte dei 18 senatori di Forza Italia. Infatti, sono per ora certi soltanto 2 voti da Forza Italia: quelli di Silvio Berlusconi e Maria Elisabetta Alberti Casellati, i quali hanno dichiarato di aver votato La Russa. Invece, non è ancora certa la provenienza dei voti dall’opposizione: in diversi hanno ipotizzato che siano stati i senatori di Azione-Italia Viva, ma i leader Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno respinto quest’accusa. I senatori di Azione-Italia Viva in ogni caso sono solo 9, quindi circa una decina di voti sono certamente arrivati anche da altri partiti: e quindi o dal Partito Democratico o dal Movimento 5 Stelle.

La situazione è ancora incerta alla Camera: nessuna delle due votazioni tenutesi oggi hanno portato all’elezione del Presidente della Camera. Contrariamente alla maggioranza necessaria al Senato, alla Camera occorre la maggioranza dei 2/3 dei componenti. Perciò, l’ampia maggioranza di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia permetterebbe di eleggere il proprio candidato alla presidenza della Camera nel giro di poche votazioni. Evidentemente c’è ancora incertezza sui nomi.

Martina Ratta per Questione Civile

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