Un excursus sulla figura di Trotula de Ruggiero, medica attiva nella Scuola Medica Salernitana
Di Trotula de Ruggiero non si hanno notizie certe. Il suo nome nelle fonti varia spesso tra Trotula, Trocta o Troctula. La sua stessa esistenza viene messa in discussione. Alcuni affermano che non sia mai esistita, altri che, se lo è, era in realtà un uomo. Di certo c’è che sotto il suo nome ci sono giunti diversi trattati di medicina riguardanti nello specifico la ginecologia e lo studio del benessere femminile. Questi studi, avanzati e rivoluzionari nell’anno Mille, l’hanno resa talmente celebre da meritare una menzione nei Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer.
Una donna di scienza nel Medioevo
Della vita di Trotula sappiamo veramente poco. La data di nascita si può collocare intorno alla metà dell’XI secolo, in una nobile famiglia di Salerno, quella dei de Ruggiero, di origini normanne. Andò in sposa a Giovanni Plateario, anche lui medico, ed ebbe due figli, entrambi medici a loro volta. La sua appartenenza alla potente casata dei de Ruggiero le garantì un’educazione eccelsa, ma fu la sua passione per la medicina e la ricerca a renderla unica.
Salerno, già allora centro fiorente di cultura, vantava la Scuola Medica Salernitana, considerata la culla della medicina moderna europea. Fondata nell’Alto Medioevo, la scuola era un crocevia di conoscenze greche, latine, arabe ed ebraiche, fondendo saperi in un unicum culturale senza pari. Laica, cosmopolita e inclusiva, accoglieva studenti e insegnanti da tutto il bacino mediterraneo, e ammetteva ufficialmente le donne.
Qui Trotula fu prima allieva e poi docente, un fatto raro se non unico nella cultura europea del tempo. Le “mulieres salernitanae“, come venivano chiamate le donne medico della scuola, erano apprezzate per la loro competenza, soprattutto nell’ambito della ginecologia e dell’ostetricia. Trotula divenne la più celebre tra loro, tanto che la sua fama superò i confini locali e si diffuse in tutta Europa.
Il pensiero medico e le opere
L’approccio di Trotula de Ruggiero fu profondamente innovativo. Contrariamente alle principali visioni della sua epoca, che consideravano il corpo femminile come sede di impurità e squilibri, ella lo osservò con sguardo scientifico e rispettoso. Riteneva fondamentale il ruolo della prevenzione, dell’igiene personale, della dieta equilibrata e della cura del corpo, anticipando di secoli il concetto moderno di medicina preventiva.
Tra le sue intuizioni più significative vi è la consapevolezza che l’infertilità poteva dipendere sia dalla donna che dall’uomo, un pensiero radicale per il suo tempo. Si oppose a pratiche superstiziose e astrologiche, preferendo un approccio empirico e basato sull’osservazione clinica. Il pensiero medico e gli studi di Trotula sono raccolti in due testi fondamentali, che hanno avuto larga diffusione in tutta Europa per secoli.
De passionibus mulierum ante in et post partum (o Trotula Major)
Considerato una delle più importanti opere di ginecologia e ostetricia medievale. Composto da sessantaquattro capitoli, affronta in modo dettagliato le problematiche legate alla salute della donna, dalla pubertà alla gravidanza, dal parto alla menopausa. In questo trattato si trovano descrizioni dettagliate delle mestruazioni, dei disturbi della fertilità, delle complicazioni del parto e della cura della donna post-partum. Trotula suggerisce anche l’uso di impacchi, decotti e bagni a base di erbe, e introduce tecniche come la sutura del perineo dopo il parto, una pratica che diventerà comune solo molti secoli più tardi.
De ornatu mulierum (o Trotula Minor)
Sottovalutata perché considerata una raccolta di “rimedi di bellezza”, quest’opera è uno dei primi trattati europei di dermatologia e cosmesi. Il testo contiene circa un centinaio di rimedi naturali a base di erbe, fiori e oli per la cura della pelle, dei capelli e dell’igiene personale. La bellezza, per Trotula, non è mai separata dalla salute: il suo concetto di estetica è legato al benessere complessivo della persona. Inoltre, l’opera riflette una visione profondamente empatica: si rivolge alle donne comuni, non solo a quelle nobili, e propone trattamenti semplici ma efficaci, accessibili a tutte.
L’eredità di Trotula e delle sue opere
I testi di Trotula furono copiati, tradotti e studiati fino al XVI secolo. Una versione integrale dei suoi scritti venne stampata a Strasburgo nel 1544, a testimonianza di quanto il suo pensiero fosse ancora considerato attuale. Col passare dei secoli, tuttavia, l’autorialità femminile fu gradualmente cancellata. In molte edizioni successive, il nome di Trotula fu latinizzato o addirittura attribuito a figure maschili, come se una donna non potesse aver scritto testi medici tanto raffinati. Solo nel Novecento, con gli studi di storici e filologi, la figura di Trotula è stata riscoperta e riabilitata come pioniera della medicina.
Oggi Trotula de Ruggiero è considerata una figura simbolo della medicina al femminile, non solo per il suo ruolo storico, ma per il valore del suo pensiero e del suo modus operandi. È celebrata a Salerno con una statua, un murales del celebre artista Jorit e le è stata anche intitolata una via. A suono nome sono nate anche numerose iniziative culturali. I suoi scritti sono oggetto di studi accademici, corsi universitari e pubblicazioni in tutta Europa. La sua eredità principale vive al di là delle commemorazioni, nel modo in cui concepiamo la medicina: non come tecnica fredda e impersonale, ma come arte della cura, attenzione all’individuo e rispetto per il corpo e la dignità umana.
In un tempo in cui le donne erano per lo più invisibili nel sapere ufficiale, Trotula de Ruggiero non solo seppe emergere, ma diventare un faro per generazioni di medici. Il suo esempio, unito alla grandezza della Scuola Medica Salernitana, dimostra che anche nel Medioevo potevano fiorire sapere, ricerca e parità. La sua figura ci invita ancora oggi a riflettere su una medicina che metta al centro l’essere umano, nella sua totalità fisica, psichica e sociale.
Martina Francucci per Questione Civile
Bibliografia e sitografia
P.Greco, Trotula. La prima donna medico d’Europa, Ed. L’asino d’oro, 2020
www.elle.com
www.iltascabile.com

