Elezioni presidenziali americane: come si svolgono?

Il completo iter delle Elezioni presidenziali americane

L’Archivio di Storia delle Relazioni Internazionali, nel fermento generale di scoprire quale sarà il nuovo Presidente americano, intende oggi descrivere l’iter completo dello svolgimento delle elezioni presidenziali americane.

Negli Stati dichiaratamente democratici o in cui l’iter elettorale è ufficialmente riconosciuto de iure, le elezioni sono un metodo di scelta del titolare o dei titolari di un ufficio da parte dei membri di un collegio, corpo elettorale o altra collettività, che sono chiamati ad esprimere le loro preferenze attraverso il voto per una o più persone o per un insieme di persone. Le persone che hanno diritto ad esprimere il proprio voto sono dette “elettori”; mentre quelle che esercitano effettivamente tale diritto partecipando all’elezione sono i cosiddetti “votanti”. Le persone che possono essere votate sono dette “candidati”.

Negli Stati Uniti, le elezioni presidenziali sono il momento in cui l’elettorato americano, cioè il Collegio elettorale degli Stati Uniti d’America, è chiamato ad esprimere, con il voto, la scelta su chi dovrà ricoprire, tra i candidati, la carica di Presidente degli Stati Uniti d’America, e conseguentemente il Vicepresidente candidato.

Le elezioni presidenziali americane

Il mandato del Presidente USA dura quattro anni. Esso decorre dal 20 gennaio (detto “Inauguration Day”) dell’anno successivo a quello delle elezioni, procedura che coinvolge il Collegio elettorale degli Stati Uniti d’America. L’elezione dei delegati del Collegio si svolge nel cosiddetto Election Day; giorno che ricorre il martedì successivo al primo lunedì di novembre di ogni quattro anni. Tutto questo per evitare che il giorno delle elezioni cada il 1º novembre, che è un giorno festivo.

Le modalità di elezione del Presidente americano sono stabilite nella Sezione I dell’Articolo 2 della Costituzione degli Stati Uniti; modificato secondo gli Emendamenti XII, XXII e XXIII. Presidente e Vicepresidente appartengono alla medesima lista e vengono eletti dal Collegio Elettorale statunitense, i cui membri, a loro volta, sono eletti direttamente da ciascuno Stato dell’Unione.

United States Electoral College

L’elezione del Presidente avviene attraverso un metodo indiretto. Come affermato sopra, infatti, a votare per la carica di Presidente non è il popolo americano, ma il Collegio elettorale degli Stati Uniti d’America. Quest’ultimo (in inglese, United States Electoral College) è un insieme di elettori (i cosiddetti grandi elettori), stabilito dalla Costituzione statunitense, che ha il compito ogni quattro anni di eleggere il Presidente ed il Vicepresidente degli Stati Uniti d’America.

Il Collegio elettorale è composto da 538 elettori e vota le due cariche a maggioranza assoluta (quindi, almeno 270 voti). Secondo quanto prevede la Costituzione all’art. 2, ogni assemblea legislativa statale è libera di decidere le modalità con cui vengono selezionati questi elettori in ogni Stato. Il numero degli elettori del Collegio elettorale è pari al numero totale dei seggi presenti al Congresso (attualmente 100 senatori e 435 rappresentanti).

A questi 435 elettori, secondo quanto previsto dal XXI Emendamento (ratificato nel 1961), si aggiungono gli elettori eletti dal Distretto di Columbia. Quest’ultimi sono in numero pari al numero di elettori previsto dallo Stato meno popoloso dell’Unione, attualmente 3.  Infatti, poiché ad ogni Stato è concesso un numero di membri della Camera dei rappresentanti diverso e in proporzione alla propria popolazione – ma comunque almeno uno – e un numero fisso di due senatori, il numero di grandi elettori varia da stato a stato, ma non è mai inferiore a tre.

Grandi elettori nella storia

Il numero dei grandi elettori è cambiato diverse volte nel corso della storia: 81 nel 1788, circa 300 già a metà ‘800, più di 400 sul finire dello stesso secolo, stabilizzato su 531 dal 1912 al 1956, fino ad essere costantemente pari a 538 dal 1964. I delegati votano a scrutinio segreto e senza vincolo di mandato elettorale. Legalmente non sono tenuti a rispettare le indicazioni di voto della lista con la quale vengono eletti. Un controllo indiretto sul loro operato deriva dal fatto che l’elezione, sebbene sia a scrutinio segreto, si svolge nella capitale dei singoli Stati.

Election Day: si decide il nuovo Presidente

I grandi elettori designati si riuniscono ciascuno nella capitale dei rispettivi Stati, il lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre, e procedono all’elezione del Presidente e del Vicepresidente. Conclusa tale procedura, viene redatto un puntuale verbale della riunione che viene inviato a Washington.

Il 6 gennaio, il Congresso degli Stati Uniti a camere congiunte procede all’apertura delle buste e al conteggio dei voti che ciascun grande elettore ha espresso. I candidati che raggiungono la maggioranza dei voti elettorali sono eletti alla carica di Presidente e Vicepresidente.

Il fatto che il nome del neopresidente eletto sia già noto al termine dell’Election Day è dovuto al fatto che le liste di candidati a grande elettore, nei singoli Stati della federazione, sono esplicitamente collegate ai candidati alla Presidenza e Vicepresidenza. Ogni elettore, quindi, voterà per una lista che è espressione di un candidato del suo partito; la vittoria di quella lista garantirà che i grandi elettori siano espressione del partito e ne voteranno i candidati alla Presidenza e Vicepresidenza.

In conformità a ciò, in 26 Stati e nel Distretto di Columbia vi sono leggi statali che prevedono sanzioni amministrative o penali per l’elettore che non rispetta il proprio mandato, ad esempio in Carolina del Sud, Carolina del Nord e Michigan, in cui è previsto l’annullamento del voto e la sostituzione del grande elettore.

Lo scenario 1824 – Elezioni presidenziali americane

Nel caso in cui nessuno dei candidati ottenga un numero di voti elettorali, da parte dei grandi elettori, sufficiente per vincere le elezioni (cioè di almeno 270), allora si assisterebbe al cosiddetto “scenario 1824” che prende il nome proprio dalle elezioni presidenziali del 1824.

Secondo tale caso, se nessun candidato raggiunge la maggioranza dei voti elettorali, Presidente e Vicepresidente vengono scelti in base ai dettami del XII emendamento; il Presidente è scelto dalla Camera dei Rappresentanti fra i tre candidati che hanno ricevuto più voti, ma in questa votazione si vota per Stati. I rappresentanti di uno stesso Stato dispongono, perciò, di un solo voto. Un secondo ballottaggio per la scelta del Vicepresidente si tiene al Senato, con un voto per ogni senatore.

Le elezioni oggi: Biden o Trump?

Osservando le tendenze elettorali degli ultimi decenni, uno dei candidati presidenziali nominati dai partiti democratico e repubblicano è quasi sempre stato un Presidente in carica oppure un precedente o attuale Vicepresidente, come nel caso del Presidente George H. W. Bush (Vicepresidente del Presidente Reagan). Attualmente, i candidati alla presidenza americana sono l’attuale Presidente Donald Trump per la fazione repubblicana, e Joe Biden per i democratici.

Le prossime elezioni presidenziali si svolgeranno proprio oggi. Ancora poche ore e scopriremo il nome del 46° Presidente che abiterà la White House.

Martina Ratta per Questione Civile

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