Solar moving: la sfida dell’auto elettrica

Solar Moving

Solar Moving: come un gruppo di appassionati ed esperti possono dimostrare che sì, un’Italia più verde si può

Negli anni che ci troviamo a vivere, sempre più forte si sente la necessità non solo di discutere, ma anche di trovare concrete soluzioni alla questione del cambiamento climatico. Il problema che ci troviamo ad affrontare non è, infatti, solo un bel tema da sviscerare, ma un vero e proprio cambiamento in atto che ci travolge e ci sta travolgendo in questo momento e da anni. Per parlarne al meglio abbiamo incontrato Mirko Boncaldo, uno dei collaboratori del progetto Solar Moving, nato con il fine di sensibilizzare chi vi si imbatte alla necessità di educare i nostri comportamenti e le nostre scelte ad un modo di pensare più green.

Mirko Boncaldo ci ha raccontato tutto sull’iniziativa ideata da Paolo Melandri e Giorgio Pirazzini, assieme alla sua collaborazione e a quella di Gaia Brunoniche per promuovere le potenzialità della mobilità elettrica alimentata da energie rinnovabili a bordo di un’auto elettrica di serie e intervistando alcuni personaggi di rilievo della scena culturale italiana.

Come nasce Solar Moving?

Sul vostro sito SolarMoving.it è presentato come un progetto che “nasce con l’idea di contribuire a promuovere le potenzialità dell’automobile elettrica alimentata da energia rinnovabile, quindi a emissioni zero, al fine di accelerare la transizione verso uno sviluppo sostenibile. Potreste illustrarci brevemente come è strutturato il vostro progetto?

«SolarMoving nasce con l’obiettivo di dare una scossa alla transizione ecologica spingendo sull’acceleratore green della mobilità elettrica alimentata da energie esclusivamente rinnovabili, per effettuare un giro del mondo e porre luce a quelle iniziative che rispondono, con un’alternativa forte, al problema del cambiamento climatico. Il settore dei trasporti più di tutti danneggia la nostra salute e quella del pianeta, contribuendo per circa un quarto alla totalità di emissioni di biossido di carbonio causate dall’uomo.

L’AEA, ad esempio, ha pubblicato una relazione scientifica che evidenzia come l’incremento del traffico stradale e aereo, provocato dalla crescita economica, ha fatto sì che il settore dei trasporti sia diventato uno dei responsabili principali di gravi problemi ambientali, nonché il maggior responsabile delle emissioni di carburanti fossili sia il trasporto stradale – che produce l’84 per cento delle emissioni totali – seguito solo da quello aereo.

Da qui nasce l’intuizione di Paolo Melandri, ingegnere ed esperto di fonti rinnovabili, che per ritrovare l’equilibrio tra due poli opposti, Natura e Tecnologia, nell’attesa che i tempi fossero maturi e le batterie potessero raggiungere un’autonomia in grado di abbattere i limiti negli spostamenti su strada, ha ideato una stazione di ricarica mobile ad energia solare da applicare ad un’auto elettrica di serie prospettando il giro del mondo».

Il tour sostenibile d’Italia

Per dimostrare che questo traguardo è raggiungibile, insieme a Giorgio Pirazzini, Gaia Brunoni e Mirko Boncaldo, ideatori e responsabili della comunicazione di questa sostenibile avventura, ha deciso di effettuare un tour italiano, testando l’infrastruttura delle colonnine presenti sul territorio alimentate da energie rinnovabili, utilizzando impianti fotovoltaici privati o presso chi si rivolge a un fornitore di energie 100% rinnovabili, come lo sponsor dell’Italia del Sole 2021 PLTpuregreen.

Così, questa estate in compagnia di ospiti speciali sensibili al tema ha percorso oltre 3000km da nord a sud, da est a ovest, raggiungendo Alpi, centri urbani come Milano, Roma, Bologna, spiagge, laghi, il delta del Po, per trattare tematiche quali scienza, economia, moda, gastronomia, città del futuro, turismo, ambiente, ecc. Per l’edizione 2022, che sarà di nuovo in Italia, in attesa che cessi la pandemia ci saranno moltissime novità e un raggio d’azione più largo e nuove importanti collaborazioni.

Tra le diverse modalità di affrontare la tematica ambientale, la vostra è senza dubbio una delle più originali. Quali pensate siano i punti di forza e, se ce ne sono, di debolezza?

«Senz’altro il lavoro di squadra. Quando si tratta d’ambiente avere un team coeso è fondamentale, perché è solo attraverso uno sforzo condiviso che si ottiene un cambiamento di paradigma, che possa riequilibrare e spingere per un’innovazione tecnologica che preservi la natura, che ne tenga conto dal primo istante in cui si produce e nel rispetto di chi lavora e dei paesi che più di tutti sono colpiti dalle crisi climatiche. Thomas A. Edison, che di auto elettrica se ne intendeva, diceva: “La nostra più grande debolezza sta nella rinuncia. Il modo più sicuro per avere successo è sempre quello di provarci ancora una volta.”».

Gli ospiti del viaggio di Solar Moving

In una delle vostre interviste, quella a Massimo Valerio Visitin, ci ha particolarmente colpito questa frase: “bisogna sottolineare che la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale”. Quanto sarà difficile, secondo voi, adattarci all’idea di convivere in modo più sostenibile con la natura, dopo che per così tanto tempo siamo stati abituati a sfruttarla come se fosse una fonte inesauribile?

«Valerio Visintin, Barbara Antonioli, Martina Comparelli, Fabio Zaffagnini, Va’ Sentiero hanno sottolineato con forza l’aspetto sociale ed economico della crisi climatica e non solo quello scientifico. Barbara Antonioli e Martina Comparelli, da due prospettive diverse, hanno sottolineato come nello sfruttamento delle risorse, a pagare le conseguenze maggiori siano proprio i paesi più poveri, cosa costi l’estrazione delle fonti fossili e qual è la via economica e sociale da intraprendere.

Le nuove generazioni mostrano una sensibilità maggiore rispetto alla generazione dei cosiddetti boomer (come il movimento dei Fridays For Future in questi ultimi anni), e questo se da una parte è forse un sollievo, dall’altra non deve far smettere di tenere alta la guardia. Ci adatteremo, perché è davvero una questione di un’interpretazione erronea di benessere e d’interesse economico a rallentare la transizione ecologica». 

L’Italia dei cambiamenti climatici e le città di Solar Moving

Nelle vostre interviste avete attraversato da nord a sud quasi tutta l’Italia. Ogni città ha le sue abitudini, la sua storia e un rapporto diverso con la natura. Quale vi è sembrata la città “più sostenibile” o comunque più disposta a cambiare le sue abitudini per diventarlo?

«Milano credo stia facendo qualche sforzo in più come città: la rete dei trasporti era già molto efficiente sul piano energetico, e si sta investendo sia sul verde urbano che sugli edifici sostenibili. È un grosso centro urbano per cui la sfida è ardua. Piccoli passi in questa direzione si vedono ormai in tutte le città. Io ad esempio vivo a Bologna, città in cui si utilizza molto la bicicletta e i mezzi di trasporto pubblico oltre al bikesharing e carsharing elettrico. Quest’ultimo, soprattutto, dà grossi vantaggi: riduce il sovraffollamento dei mezzi, permette noleggi prolungati e ad un costo inferiore rispetto a quello di un autonoleggio, elimina il rumore e rispetta i polmoni degli altri. 

Ci piacerebbe vedere più comunità green e maggiori incentivi che incoraggino l’autonomia energetica, affinché questa possa ridurre l’impatto di tutti e costare meno su tutti i piani, come già avviene in molti paesi scandinavi». 

Il modo che avete scelto di affrontare il tema del cambiamento climatico parte da queste personalità così influenti, ma arriva a chiunque. Nell’intervista a Luca Mercalli, scienziato e presidente della Società Meteorologica Italiana, si è chiarito come ormai siamo quasi al punto di non ritorno, ma anche come tutti siamo in grado di invertire la rotta cambiando i nostri comportamenti. Quanto è importante per voi far passare questo messaggio tramite il vostro progetto e il modo che avete scelto di realizzarlo?

«È fondamentale e chiaro, ma bisogna come dice Marcello Cesena saper presentare il tema anche con leggerezza, facendo divertire e non imporlo come un diktat calato dall’alto. Prendere e far prenderne consapevolezza anche attraverso piccoli gesti e riflessioni». 

Noemi Ronci e Marco Alviani per Questione Civile

Sitografia

https://www.solarmoving.it

https://www.youtube.com/channel/UCj8npaYEou40XdWmzWorDpA

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