Le malattie: il ruolo che hanno ricoperto nella storia umana

Le malattie

L’ evoluzione della storia delle malattie: una panoramica sul ruolo della patologia nella storia

Alla luce delle scoperte più recenti, le malattie che hanno caratterizzato la storia umana vengono associate in modo sempre più diretto alle condizioni climatiche e agli stili alimentari adottati.

In particolar modo le consuetudini alimentari sono state fortemente influenzate dalle pratiche agricole e dalle condizioni climatiche dall’antichità fino al periodo moderno. Nell’epoca contemporanea, invece, il processo di industrializzazione e di avanzamento tecnologico ha fortemente ridimensionato l’influenza dei fattori esterni sulle condizioni di vita della popolazione, permettendo il raggiungimento di un benessere molto superiore ai periodi precedenti.

Le vere cause delle malattie legate agli stili di vita e alle abitudini alimentari sono state indagate a partire dal XIX secolo. Nel periodo in questione le scienze di base quali la chimica e la fisica si pongono al servizio della medicina instaurando con essa un profondo sodalizio. È la nascita della fisiologia moderna.

La storia della medicina: dalla saggezza antica all’era della specializzazione
– N. 3
Questo è il terzo numero della Rubrica di Area dal titolo “La storia della medicina: dalla saggezza antica all’era della specializzazione”, appartenente alla Macroarea di Scienze

La nascita della medicina moderna

Infatti, solo a partire dall’Illuminismo viene abbandonata definitivamente la teoria ippocratica degli umori, che aveva accompagnato l’ars medica dall’antichità classica fino alla fine del Settecento. Con il trionfo delle scienze nel periodo dei “lumi della ragione”, molte scienze di base quali la chimica e la fisica si pongono al servizio della medicina. Queste instaurano con essa un profondo sodalizio che porta all’abbandono della concezione ippocratica e all’instaurarsi di una scienza moderna.

Se in epoca classica la malattia era considerata, secondo il modello di Ippocrate, come un mero squilibrio umorale dovuto a un miasma nell’ambiente o a un’alterazione interna, in epoca moderna le scienze instaurano un rigore metodologico nella pratica medica che porta a considerare la malattia in modo anatomico.

Il modello della malattia diventa “clinico” e la malattia è considerata localmente a livello del sito anatomico riscontrabile nel cadavere. Iniziano così ad essere più diffuse le dissezioni anatomiche, per una conoscenza più pratica e meno teorica del corpo umano. Accanto alla riscoperta dell’anatomia si affianca l’analisi microscopica dei tessuti e degli organi. Si sviluppa così l’anatomia patologica, che dà un forte impulso assieme alla fisiologia uno studio sempre più tangibile e concreto del corpo. Ci si allontana definitivamente dal modello teorico della malattia ippocratica.

La nascita della microbiologia e della biochimica

Molto rilevante per lo sviluppo della medicina è la nascita della microbiologia. Essa è una scienza biologica che si rivela essenziale nel trattamento delle malattie infettive grazie alla pratica del vaccino. Se il padre della vaccinazione può essere considerato Edward Jenner, i meriti a livello scientifico sono attribuibili al chimico francese Pasteur e al medico tedesco Koch.

Il chimico Pasteur è noto per le ricerche che ha portato avanti in ambito industriale per eliminare i germi nel latte. Egli riuscì a eliminare i microrganismi grazie alla tecnica che in suo onore è detta “pastorizzazione”. Il dottor Koch è invece celebre per aver osservato i microrganismi tramite la tecnica della coltura in vitro.

Anche gli sviluppi della biochimica, che permette di analizzare a livello molecolare quali sono le cause di alcune patologie dovute a carenze nutrizionali, si rivelano funzionali per debellare morbi molto diffusi. È il caso dello scorbuto, la cui eziologia è stata compresa pienamente solo dopo l’isolamento della vitamina C a livello biochimico e molecolare negli anni Venti del XX secolo.

Le malattie associate e i cambiamenti alimentari nel processo di industrializzazione

Se da un lato il processo di industrializzazione, avviato in Europa a partire dal XIX secolo rende il cibo accessibile a costi minori per le fasce più svantaggiate della popolazione, dall’altro la meccanizzazione della produzione alimentare riduce ulteriormente il consumo delle fibre nella dieta.

Infatti l’introduzione della tecnica di macinazione dei cereali con i rulli sostituisce la tradizionale modalità di macinazione a pietra con i mulini, riducendo la quantità di fibre negli alimenti. Con il processo di industrializzazione aumenta invece il consumo di grassi. In particolare dei grassi omega-6 come conseguenza delle nuove tecniche di estrazione dei grassi vegetali.

Infatti lo stile di vita sempre più sedentario dell’epoca contemporanea influenza profondamente le abitudini alimentari e la costituzione corporea dell’uomo. Aumenta sempre più il quantitativo di tessuto adiposo mentre si assiste a una costante riduzione della componente scheletrico-muscolare.

I cambiamenti sociologici e storici sono quindi responsabili della comparsa di nuovi tipi di patologie che segnano profondamente la storia delle malattie. Analizziamo ora il caso di un morbo molto diffuso nelle popolazioni occidentali dovuto a una carenza nutrizionale, lo scorbuto.

Le malattie più diffuse: lo scorbuto

Lo scorbuto è una malattia dovuta a una carenza di vitamina C. Questa patologia è stata molto diffusa fino al XIX secolo nei paesi dai climi freddi. Oltre a colpire gran parte della popolazione economicamente più svantaggiate, era una malattia molto diffusa sulle navi, dove i marinai durante le lunghe traversate oceaniche si nutrivano per mesi di cibo proteico conservato sotto sale. Un’alimentazione sbilanciata, ricca di carne e altre proteine non era però compensata da un adeguato apporto di frutta e vegetali. Perciò gli individui presentavano una carenza di sali minerali e di vitamine, in particolar modo di vitamina C, responsabile della manifestazione dei sintomi dello scorbuto.

La malattia presenta tra i sintomi iniziali un sanguinamento delle gengive, dopo altri mesi la pelle comincia a farsi secca e rugosa. Dal sesto mese cominciano emorragie agli arti inferiori e una riapertura delle lesioni gengivali che interessano anche la stabilità delle arcate dentali. Nello stadio più avanzato compaiono anche problemi cardiaci e respiratori.

Le malattie e diagnosi: una cura per lo scorbuto

Una parziale soluzione al problema dal Settecento fu offerta dal consumo di patate, alimento ricco di vitamina C e la sua importanza fu appurata quando nel 1840 si verificarono in Scozia e in Irlanda frequenti carestie che coincisero con ondate di epidemie di scorbuto. Un’altra soluzione fu offerta dal medico navale James Lind, un medico scozzese membro della Royal Society. James Lind a bordo della nave Salisbury nel 1747 giunse a conclusione che lo scorbuto fosse dovuto alla carenza del succo di agrumi nella dieta dei marinai, anche se all’epoca non si conoscevano ancora le proprietà della vitamina C. Lind dimostrò l’importanza di assumere il succo di lime e il cavolo per prevenire la comparsa dei sintomi dello scorbuto sulle navi.

Il problema fu risolto definitivamente solo con la scoperta più tardiva di Casimir Funk nel 1912 che riuscì a dimostrare l’esistenza di patologie dovute a deficit nutrizionali. Questa teoria fu importante non solo per spiegare l’eziologia dello scorbuto, ma anche quella di berberi, rachitismo e pellagra, altre patologie diffusissime dovute a carenze vitaminiche e nutrizionali. Negli anni Venti del XX secolo la ricerca riuscì a compiere l’ultimo passo, isolando le vitamine a livello biochimico e molecolare.

Conclusione

Le malattie che si sono susseguite nel corso dei secoli hanno profondamente segnato la storia dell’umanità e condizionato lo sviluppo delle civiltà. Si pensi alle epidemie di pestilenza nell’età classica dell’età di Pericle o alla grande peste del XIV secolo causata dalla pulce del ratto Yersinia Pestis.

Nonostante i tentativi di debellare le patologie da parte della classe medica l’assenza di una solida base scientifica al ragionamento medico fino all’Illuminismo ha profondamente condizionato l’approccio alla patologia è rimasto per secoli basato sul modello ippocratico. Solo dall’Ottocento la medicina acquisisce infatti una considerazione clinica della patologia.

Questo profondo cambiamento è stato possibile grazie al sodalizio tra le scienze di base e la medicina, come abbiamo potuto riscontrare grazie alla nascita di nuove discipline. È il caso della biochimica, della microbiologia e dell’anatomia patologica che si servono di strumenti sempre più evoluti e complessi per osservare a livello microscopico i propri oggetti di ricerca. Il caso dello scorbuto e della sua diagnosi è un esempio di una considerazione più clinica della malattia. Infatti la sua diagnosi è stata possibile solo in seguito alla scoperta della struttura biochimica e molecolare dell’acido ascorbico (più noto come vitamina C), permessa dallo scienziato ungherese Gyorgyi insignito del Nobel nel 1937.

Giulia Marianello per Questione Civile

Bibliografia

  • G. Corbellini, M. Conforti, V. Gazzaniga, Dalla Cura alla Scienza, Milano, Encyclomedia Publishers Srl, 2011.
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