Caterina: una fiorentina alla guida della Francia

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Caterina de’ Medici: la figlia della cultura rinascimentale

Sovrana dotata di incomparabile ingegno, Caterina de’ Medici è considerata una delle maggiori personalità del Cinquecento europeo. Italiana di nascita e francese di adozione, Caterina ha saputo costruire e gestire il potere dei Valois ricorrendo a tattiche e strategie degne del Principe descritto dal suo concittadino Niccolò Machiavelli. Proprio a Lorenzo, padre di Caterina, Machiavelli aveva dedicato la sua opera con la speranza che potesse trarne un insegnamento.

Caterina era nata a Firenze il 13 aprile del 1519, ma la sua esistenza sembra essere stata influenzata sin dal principio da un astro negativo: la madre, Madeleine de la Tour d’Auvergne, muore pochi giorni dopo la sua nascita di febbre e il padre Lorenzo la segue nella tomba il mese successivo a causa della sifilide. La leggenda narra che un astrologo, chinandosi sulla culla della neonata, abbia esclamato: «Questa bambina sarà causa di tremende sventure».

Nonostante l’ombra nera calata sulla piccola Caterina ancora prima che iniziasse a parlare e camminare, suo zio, il papa Clemente VII – nato come Giulio Zanobi, figlio di Giuliano de’ Medici – strinse un accordo matrimoniale con il re francese Francesco I affinché la giovane sposasse il suo secondogenito, Enrico di Valois.

Nel 1533, all’età di soli quattordici anni, giunse a Marsiglia, dove venne celebrata la messa solenne con la benedizione degli anelli. Caterina non colpì particolarmente la corte francese per la sua bellezza poiché, nonostante fosse abbigliata d’oro e con una splendida corona in testa, era poco proporzionata e presentava gli occhi sporgenti e le labbra grosse tipiche dei Medici. Tuttavia, la giovane si dimostrerà silenziosa, attenta e brava a dissimulare, attirando su di sé l’interesse del suocero Francesco I e rivelando la sua intelligenza nei momenti più inaspettati.

Caterina de’ Medici”
– N. 1
Questo è il primo numero della Rubrica di Area dal titolo “Caterina de’ Medici”, appartenente all’Area di Storia Moderna e Contemporanea

Una rivale in amore: Diane de Poitiers

Il giorno in cui papa Clemente VII doveva rientrare a Roma, si avvicinò a Caterina e le sussurrò di usare ogni metodo possibile per restare incinta, al fine di stabilizzare l’alleanza matrimoniale. Ciò che importava ai papi della famiglia Medici, infatti, era ottenere un regno stabile in Italia e solide ramificazioni nel resto d’Europa. Caterina, però, non aveva intenzione di raggirare il marito: lei sentiva di amarlo davvero ed era sicura del fatto che si sarebbero avvicinati l’un l’altro.

Peccato che Caterina non avesse considerato una presenza a corte assolutamente non trascurabile, quella di Diane de Poitiers. Costei aveva vent’anni più di Enrico, ma era bellissima, intelligente, amante del potere e calcolatrice. Diane era stata educata presso la raffinata corte di Anna de Beaujeu – rampolla di Luigi XI e sorella di Carlo VIII – ed era imparentata con i Borbone e con i Medici.

Quando Francesco I salì al trono, Diane cominciò a frequentare la corte e assistette alla nascita del piccolo Enrico: per lui divenne un punto di riferimento molto importante, tanto da rivolgere a lei i suoi omaggi durante i balli, i banchetti e i tornei. Il loro, però, non era un amore destinato a durare, non solo per questioni d’età, ma anche per questioni politiche e militari. Come accadeva di consueto, fu il padre a scegliere Caterina come moglie del suo secondogenito.

La fiorentina sapeva bene di non poter competere con Diane. Decise comunque di tacere e di giocare questa partita con estrema attenzione, poiché come i funamboli poteva cadere da un momento all’altro.

Caterina: una nuova icona di stile

Per compensare la bellezza che non ha mai avuto, Caterina cerca di compiacere il marito distinguendosi nelle discipline che costui predilige e apportando notevoli migliorie alla corte.

Da ottima cavallerizza qual era, Caterina lancia la moda di montare «all’amazzone» con il piede sinistro nella staffa e il ginocchio destro piegato sul corno dell’arcione. Questa posizione le consentiva non solo di seguire meglio le battute di caccia reali, ma anche di mettere in mostra le sue gambe affusolate, uno dei suoi pochi punti di forza estetici.

Nel campo dell’abbigliamento diffonde l’uso della lingerie: all’epoca in Francia non si usava la biancheria intima, ma la monta all’amazzone sollevava molto le gonne ed era necessario coprirsi per evitare spiacevoli inconvenienti. Inoltre, usa spesso scarpe con il tacco fabbricate da artigiani fiorentini e i bustiers per assottigliare il punto vita. Sembra anche che fu lei ad introdurre a corte i profumi e le essenze, poiché infastidita dai cattivi odori e dalla scarsa igiene.

Neanche la gastronomia fu esente dal suo tocco: i cibi dolci e salati venivano serviti insieme, le pietanze erano cosparse di essenze stomachevoli e forti e i commensali non conoscevano la forchetta e il tovagliolo (infatti, asciugavano la bocca direttamente con la tovaglia). Grazie a lei giunsero dall’Italia cuochi e pasticceri degni di nota. Inoltre fu introdotto a corte il sorbetto e le apparecchiature si fanno più complete e sontuose.

Indovini e negromanti alla corte di Caterina

Non tutte le novità introdotte da Caterina, però, riscossero successo: l’abitudine di circondarsi di astrologi e di alchimisti con cui si rinchiudeva per ore in una stanza buia non giovò alla sua immagine. D’altronde, era pur sempre una Medici: da bambina aveva ammirato per ore l’affresco di Benozzo Gozzoli raffigurante il corteo dei Magi per l’Epifania, tra cui spiccavano i ritratti dei suoi avi. Non è strano che, una volta cresciuta, abbia considerato i Magi (termine che letteralmente significa “maghi”) come dei protettori.

Fra i suoi negromanti prediletti è doveroso citare i fratelli Lorenzo e Cosimo Ruggieri, i quali le predissero che un giorno sarebbe salita al trono e avrebbe avuto molti figli. In un primo momento tale profezia sembrava impossibile da realizzarsi, poiché il trono era destinato al fratello maggiore di Enrico e la fiorentina non aveva ancora una discendenza. Infatti, stentava a rimanere in stato interessante.

In epoca successiva si avvicinò al negromante più famoso di tutti i tempi, ovvero Nostradamus, il quale vaticinerà per i Valois profezie catastrofiche e imperscrutabili che assilleranno l’animo della futura Regina di Francia.

Le dicerie su magie, esorcismi e veleni che animavano la corte fecero guadagnare a Caterina il titolo di «Regina nera». Per secoli fu ricordata come una figura sinistra della storia francese, ma in tempi recenti la sua immagine è stata rivalutata e ne sono state apprezzate le molteplici qualità che hanno permesso alla Francia di non soccombere agli eventi.

Caterina ed Enrico, i nuovi eredi della corona

Nell’agosto del 1536 accadde l’impensabile: il delfino Francesco giocò un’intensa partita di pallacorda e bevve subito dopo dell’acqua ghiacciata, che ne causò la morte. Secondo gli storici potrebbe essersi trattato di un blocco intestinale essendo il giovane molto sudato, ma la teoria che ebbe più credito fu quella secondo la quale l’erede al trono fosse stato avvelenato. Come era ovvio, i cortigiani guardarono immediatamente con sospetto a Caterina, appassionata di veleni e unica beneficiaria, insieme al marito, della morte del delfino.

Il re Francesco I è disperato: aveva sempre prediletto il primogenito, mentre non aveva mai compreso del tutto il secondogenito Enrico. Inoltre, per quanto apprezzasse Caterina e la sua intelligenza fuori dal comune, era conscio del fatto che circolassero calunnie sui Medici e che non fosse particolarmente benvoluta dal popolo. Infatti, tra le gravi responsabilità che le vennero attribuite, ci fu quella di aver riempito la corte di «fuoriusciti».

Con questo termine venivano indicati tutti quegli italiani che dal 1533 in poi si stabilirono in Francia e giunsero a ricoprire posizioni molto importanti all’interno della corte. Secondo il popolo e i cortigiani, un conto era apprezzare artisti e cuochi, un altro era accettare che venissero sottratte loro posizioni elevate. Questo causò una crescente xenofobia.

Il destino di Caterina

Nel frattempo erano riprese le guerre nella penisola italiana e la sua posizione a corte fu aggravata dal marito, che durante il soggiorno in Italia aveva avuto un’avventura con una ragazza di Moncalieri. La fanciulla era rimasta incinta e nel 1538 nacque una bambina che fu condotta in Francia, legittimata come Diane de France e affidata alle cure di Diane de Poitiers in persona.

Caterina sa che il suo destino è appeso ad un filo, almeno fino a quando non fosse stata in grado di dare un erede alla Corona di Francia.

Maria Rita Gigliottino per Questione Civile

Bibliografia:

A. Necci, Caterina de’ Medici. Un’italiana alla conquista della Francia, Marsilio, 2019, Venezia.

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