Binge watching: un nuovo fenomeno psicosociale

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Analisi del binge watching, l’“abbuffata” del secolo

Negli ultimi decenni si è diffusa ed intensificata la fruizione di piattaforme streaming a pagamento (Netflix, Paramount, Infinity, Amazon Prime Video) che mettono a disposizione del pubblico una varietà di serie tv da guardare attraverso dispositivi connessi ad internet, alimentano il fenomeno del binge watching.

L’utilizzo di queste piattaforme per intrattenersi è divenuto predominante, interessa un pubblico sempre più ampio soprattutto tra i giovani adulti e ha sostituito quasi del tutto la fruizione delle trasmissioni televisive a causa di particolari caratteristiche insite nella loro modalità di distribuzione.

Infatti, le moderne serie TV si caratterizzano per un’impostazione ad episodi e a stagioni che abbandona le trame autoconclusive con narrazioni continuative, le quali richiedono un intenso coinvolgimento del consumatore. Di seguito verrà descritto ed approfondito questo fenomeno insieme alle motivazioni e alle conseguenze ad esso correlate.

Cos’è il binge watching

Il binge watching (binge: abbuffata; watching: l’azione del guardare) consiste nel comportamento, ormai molto diffuso, di fruizione eccessiva di contenuti video in serie e distribuiti dalle piattaforme streaming. Il termine “abbuffata” sta proprio ad indicare l’utilizzo smodato e/o incontrollato del mezzo televisivo per intrattenersi in solitudine oppure con partner ed amici. In particolare, il binge watching consiste nel consumo di molti episodi – o tutti – in un breve lasso di tempo (“continuous flow”).

Il criterio operativo più diffuso tra gli studiosi per definire il binge watching si basa sul numero di episodi (più di tre) di una serie tv consumati in una sola sessione anche se alcuni autori affermano che si dovrebbe considerare la durata della sessione più che il numero di episodi. Nel gergo dei fruitori si parla di “maratona” per descrivere la fruizione di una serie TV tutta d’un fiato in compagnia di amici, partner o da soli.

Questo fenomeno si differenzia sostanzialmente dall’esposizione passiva a contenuti proposti dalle trasmissioni televisive, perché l’utente sceglie autonomamente il contenuto da guardare e il momento in cui farlo. Si parla di binge watching proprio in relazione a serie tv caricate interamente sulla piattaforma e fruibili in qualsiasi momento senza dover attendere che l’episodio vada in onda.

Il caricamento di intere serie tv sulla piattaforma e il salto all’episodio successivo al termine di quello corrente rendono difficile mettere un freno all’esperienza di immersione nella narrazione e rafforza un comportamento di gratificazione immediata senza la frustrazione dell’attesa.

Il binge watching appare oggi come una “nuova normalità” dal momento che i progressi tecnologici degli ultimi decenni hanno permesso l’accesso ad internet a prezzi sempre più abbordabili. Inoltre, la possibilità di utilizzare internet ad alta velocità sia in casa sia fuori casa attraverso dispositivi mobili rende il fenomeno sempre più diffuso.

Uno sguardo dietro al fenomeno

Secondo diversi studi, alla base del binge watching vi sarebbe il tentativo da parte del consumatore di soddisfare determinati bisogni riconosciuti ed esplicitati dagli stessi utenti. Tali bisogni possono trovare soddisfacimento attraverso mezzi alternativi come i media, che potrebbero sostituire altre forme di comunicazione interpersonale.

Secondo alcuni studi, un fattore determinante affinché si inneschi tale fenomeno è il grado di coinvolgimento esperito dall’utente per il contenuto mediatico. Quanto più la narrazione risulta coinvolgente tanto maggiore sarà la frequenza con cui il consumatore metterà in atto la condotta.

Infatti, gli spettatori riferiscono che durante il binge watching sentono di essere completamente assorbiti dalla trama e dai personaggi. Inoltre, questo fenomeno è in aumento per mezzo della migliore qualità visiva dei contenuti proposto da queste nuove piattaforme che aiuta molto il coinvolgimento nelle scene degli episodi.

Il binge watching appare anche come un tentativo di evadere dalle pressioni dalla quotidianità e cercare relax ed emozioni positive attraverso l’immersione nella vita dei protagonisti della trama. Queste “abbuffate” diventano un espediente per rifuggire da una realtà stressante e trovare conforto nella condotta ne rinforza la ripetizione.

Inoltre, l’immersione totale nelle narrazioni è mantenuta attraverso la modalità on-demand, che permette di consumare tutti gli episodi di un’intera stagione senza interruzioni e senza pubblicità. Il binge watching prevede un coinvolgimento cognitivo ed emotivo (trasporto narrativo) al punto che lo spettatore si lega ai personaggi e la realtà della storia diventa la realtà dell’utente perdendo la cognizione del tempo che scorre. Sono soprattutto le persone con scarso autocontrollo e ridotta capacità di gestire il proprio tempo a cadere nella condotta ripetuta del binge watching.

Quando il binge watching diventa patologico

La condotta di questo fenomeno è ancora poco studiata dalla comunità scientifica e potrebbe rivelarsi azzardato parlare di dipendenza comportamentale. Tuttavia, ci sono alcuni elementi che accomunano il binge watching con altri tipi di dipendenza comportamentale (es: Internet Addiction Disorder o dipendenza da internet).

Infatti, sia il binge watching sia l’Internet Addiction Disorder presentano sintomi come stati depressivi al termine della condotta o nei casi in cui non è possibile metterla in atto, l’impulsività e la spinta alla gratificazione immediata e la perdita di controllo.

Anche disturbi del sonno, scarsi contatti sociali, sedentarietà, procrastinazione di impegni di vita quotidiana sono elementi che caratterizzano entrambe le condotte. Secondo alcuni autori, la frequenza con cui si mette in atto il binge watching distingue gli spettatori in non binge watcher, binge watcher regolari e binge watcher accaniti.

I binge watcher si distinguono tra loro anche sulla base dell’intensità e della pervasività della condotta. Si possono infatti identificare:

  • I fruitori ricreazionali: si tratta di spettatori che non manifestano un livello di coinvolgimento eccessivo e sono spesso adulti che non mostrano livelli di impulsività troppo alti;
  • I binge watcher moderati, il cui coinvolgimento è ancora contenuto e sono motivati dalla ricerca di relax e spensieratezza;
  • I binge watcher avidi, il cui coinvolgimento appare più pronunciato ma non smodato e si caratterizzano per la marcata impulsività e per la tendenza al sensation seeking (ricerca di sensazioni forti);
  • I binge watcher sregolati: si tratta maggiormente di giovani che manifestano un coinvolgimento smisurato, perdita di controllo e sintomi depressivi.

Talvolta lo spettatore esperisce uno stato d’animo di tristezza per aver concluso la serie TV (guilty pleasure) ed è spinto a reiterare la condotta perché rinforzato dalle emozioni positive che ne derivano.

Fabiana Navarro per Questione Civile

Bibliografia

  • Anghelcev, G., Sar, S., Martin, J. D., & Moultrie, J. L. (2021). Binge-watching serial video content: exploring the subjective phenomenology of the binge-watching experience. Mass Communication and Society, 24(1), 130-154.
  • Bugatti, A., Rebaicini, A., Costa, A., & Lucchini, G. IL BINGE WATCHING TRA NORMALITÀ E PATOLOGIA: UNO STUDIO OSSERVAZIONALE DESCRITTIVO TRA GLI ADOLESCENTI BRESCIANI.
  • Costa, A., Bugatti, A., & Lucchini, G. (2022). Il fenomeno del Binge Watching tra gli adolescenti: uno studio osservazionale descrittivo. Il fenomeno del Binge Watching tra gli adolescenti: uno studio osservazionale descrittivo, 80-108.
  • Steiner, E., & Xu, K. (2020). Binge-watching motivates change: Uses and gratifications of streaming video viewers challenge traditional TV research. Convergence, 26(1), 82-101.
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