Accettazione: la ricerca disperata di una spiegazione

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Accettazione: le domande senza risposta di Jeff VanderMeer

Accettazione è il nostro ultimo capitolo della Trilogia dell’Area X dell’americano Jeff Vandermeer, pubblicato nel 2014. L’Area X è una zona misteriosa e disabitata lungo la costa meridionale del Nordamerica. Viene tenuta nascosta e sotto il controllo del governo per la presenza di eventi apparentemente inspiegabili alla comprensione umana.

Come raccontato per i precedenti capitoli, Annientamento e Autorità, l’etichetta del romanzo è quella del genere New Weird, di matrice fantascientifica e fantasy contaminato da horror e dall’abbandono al bizzarro, alle stranezze.

Accettazione è il racconto a capitoli alterni di tre storie, intessute fra loro come i filamenti di una treccia. L’intreccio, anche in questo caso, non coincide con la fabula, ma è pieno di salti temporali. Infatti, queste tre storie sono sostanzialmente tre fasi diverse della stessa vicenda, ognuna nella propria collocazione spazio-temporale. Finalmente possiamo conoscere Saul, il misterioso guardiano del faro che appare nelle foto dei fascicoli di Controllo, intervallato dall’angosciante vita lavorativa della psicologa-direttrice, a sua volta sospesa per consentire a Controllo e Uccello Fantasma di proseguire il loro viaggio nell’Area X. Quindi, il romanzo riprende la narrazione da dove si era interrotta in “Autorità” e racconta gli antefatti dei personaggi principali.

Ogni storia ha una narrazione con delle caratteristiche precise che la differenzia dalle altre. Nel complesso, la narrazione non è particolarmente appesantita da virtuosismi stilistici, ma i continui cambi di ambientazione, di personaggi e di stile rendono poco scorrevole la lettura.

“La Trilogia dell’Area X: una diversa prospettiva su ciò che non è umano”
– N. 3
Questo è il terzo numero della Rubrica di Area dal titolo Trilogia dell’Area X: una diversa prospettiva su ciò che non è umano, appartenente alla Macroarea di Lettere e Cinema

Il guardiano del faro

Saul è un uomo di mezza età che da alcuni anni si è trasferito su questa costa che è sempre meno abitata. Ha accettato il mestiere di guardiano del faro dopo aver abbandonato il suo ruolo di predicatore in una comunità religiosa del nord. Sappiamo già che i fatti sono antecedenti alla formazione dell’Area X, e la lettura accende subito la curiosità e la speranza di capire quale sia la sua natura.

La vita quotidiana di Saul viene strattonata dalle ostinate rilevazioni di un’associazione di “Scienza e Spiritismo” su fenomeni paranormali. Questi eccentrici personaggi lo conducono ad una luminosità che si impossessa di lui, attraverso visoni sempre più soffocanti ed incomprensibili. Attraverso parole che rimbombano nella sua testa, come una profezia. Perso il controllo del proprio corpo, Saul non è più parte della sua realtà, diventa il recettore di una luminosità siderale, è il faro che proietta la luce di un altro faro.

L’Uomo cerca di rappresentare la realtà a parole, di individuare uno scopo e prevedere delle conseguenze. Così i sermoni dei predicatori sono volti a tranquillizzare i fedeli, a spiegare dubbi che sorgono spontaneamente nell’Uomo. L’Uomo pretende sempre e comunque la ragione.

Saul è un pentito. Lui ha accettato la realtà. Saul è il profilo perfetto per espandere la luminosità, per innescare la trasformazione della zona che sarà poi conosciuta come Area X. Saul si era reso conto che non sempre c’è una verità che viene celata all’uomo, di predicare una cosa e pensarne altre, di non volere più proiettare all’esterno, imporsi al mondo, ma di sentirsi “a suo agio in quella tensione fra ciò che sapeva e ciò che ignorava del mondo”.  

Il narratore è esterno ed onnisciente, ma il punto di vista è interno, vicino a Saul. La scrittura infatti ha il suo filtro: colma di figure retoriche, ma concreta, non dispersiva.

La direttrice

Gloria e Cynthia. Psicologa e direttrice. Sono tutti ruoli della stessa persona. Ma non sono diverse personalità, perché Gloria resta sempre la stessa, fino all’ingresso nell’Area X. La sua storia nel libro è un viaggio nella vita, nel passato e nell’interiorità del personaggio. I primi libri ci lasciano l’immagine di una donna fredda, a tratti cattiva per le sue scelte controverse. In Autorità aleggia ancora la sua autorità all’interno della Southern Reach. Invece scopriamo la sua vera storia, la sua solitudine e la trappola nella quale ha scelto di finire.

Gloria abitava assieme alla madre nel villaggio della costa. La bambina che si arrampicava sugli scogli e faceva merenda con il guardiano del faro dopo l’Università decide di voler lavorare per la Southern Reach. Ma è convinta che il suo passato e la sua visione truffaldina di una ipotetica verità possano penalizzarla. Così, per la sua candidatura nasconde la propria identità e fa sparire le tracce del suo passato. Ma questo si rivelerà il suo vero errore perché Lowry, unico superstite della prima spedizione adesso in forza all’agenzia, sa chi lei è veramente. Lowry utilizza questo segreto come ricatto per renderla una pedina per i propri scopi all’interno della Southern Reach.

Anni di compromessi, di taciti accordi e di strategie per arginare l’influenza dell’uomo ed ottenere risultati concreti per risolvere il mistero. Piccole soddisfazioni alternate a tanta frustrazione. Persone e persone sacrificate nelle spedizioni. La sua è una responsabilità troppo grande e vuole tentare una svolta: una spedizione clandestina in prima persona.

Il tempo della narrazione è antecedente al primo libro, termina esattamente con la preparazione della spedizione che è raccontata in Annientamento. Il narratore è esterno e onnisciente ma è in seconda persona, come se la direttrice parlasse a sé stessa, facendo un resoconto della propria vita.

Uccello fantasma e controllo

Uccello Fantasma e Controllo continuano quello che hanno iniziato in Autorità: entrano nell’Area X. Il narratore è esterno e onnisciente ed il punto divista è interno, vicino ad un personaggio alla volta alternandoli ogni capitolo. Tra paure, allucinazioni e incomprensibili sensazioni raggiungono l’isola di fronte al faro rafforzando il loro anomalo rapporto. Controllo, come tutti, viene contaminato dall’ambiente circostante nella sua affascinante quanto spaventosa contemplazione, mentre si rendono conto che Uccello Fantasma è a tutti gli effetti un prodotto dell’Area X, un clone della biologa. La biologa è diventata qualcosa di diverso, qualcosa di spaventosamente umano ed incredibilmente impossibile.

Dilatazioni temporali, supposizioni, mondi paralleli. Ricerca disperata di una spiegazione. Poi l’accettazione.

I temi principali di “Accettazione”

Ci sono tanti personaggi di spicco, ma il vero protagonista di Accettazione è l’Area X. La concreta entità dell’Area X rimane un mistero, così come la sua formazione. Ma il tema fondamentale è il ricongiungimento alla natura, rappresentata come una natura ignota e incontrastabile che cattura tutto, anomala e spaventosa ma allo stesso tempo di una normalità a poco a poco irreversibile.

Fin dal primo libro, dagli occhi della biologa, che è l’incarnazione del ricongiungimento, traspare qualcosa di estremamente umano nell’Area X. Si percepisce nelle creature che sembrano riuscire a guardare l’anima delle persone, o dalla capacità di riuscire a connettersi con tutti gli esseri viventi. L’essere ovunque della psicologa. Ricongiungersi alla natura è un perpetuare la propria vita grazie alla luminosità, alla luce dello Scriba, con una rinascita dopo un’apparente morte. La luminosità si insinua nei personaggi e spinge, soffoca, arde per avere il sopravvento e trasformali in parte dell’Area X stessa. I cloni che vengono creati sono un tentativo di espandere l’Area X nel mondo che noi definiamo normale. La natura riprende il sopravvento corrodendo qualsiasi impronta dell’uomo sul mondo.

Nessun ambiente ha mai saputo fare così a meno delle persone che lo attraversano

tratto dal libro

Cosa rappresenta “Accettazione”

È un organismo tanto antico quanto superiore. Un organismo “in grado di manipolare il genoma, di compiere miracoli di mimetismo… che si avvale di sensi così raffinati e complessi che gli strumenti a cui siamo legati, con cui registriamo l’universo, probabilmente neanche dimostrano la nostra natura primitiva”

Se è così, perché presta attenzione ai personaggi? Forse è già tanto se li considera.

L’Uomo ha un disperato bisogno di controllare e spiegare tutto. L’uomo ha paura e si difende. Quando non trova risposte crolla, impazzisce di fronte alla propria impotenza. Diventa paranoico. Accettazione rappresenta la negazione delle risposte più grandi, il soffocamento di ogni pretesa di egemonia tecnologica ed intellettiva da parte dell’Uomo. Rappresenta lo sgretolamento delle certezze. Rappresenta il ruolo secondario che l’Uomo deve accettare.

Ma accettare vuol dire anche smetterla di negare, e forse anche questa è una forma di ribellione”.

tratto dal libro

Giuseppe Russo per Questione Civile

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